Orientamento per la Gen Z: questo sconosciuto

Sei laureato/a da un anno, sei freelance e sei in crisi perché non sai che strada professionale prendere?

Essere trasparenti e umili nell’accettare consigli è il primo vero passo per imparare a crescere, ma soprattutto imparare a prendere decisioni.

Il decision making è una delle più grandi soft skills da costruire.

Dunque dopo un anno di esperienze, sei al secondo e guardi al futuro. Pensi di essere già indietro perché non hai ancora trovato una strada o non hai un contratto “stabile”? Non preoccuparti è normale, ci siamo passati tutti e non sei indietro, ti stai solo confrontando con il mondo e vuoi il meglio per te. È così che si accrescono competenze e autostima, costruendo e non fermandosi.

Sei davanti a un dubbio esistenziale? Verticalizzarti oppure orizzontalizzarti? A questa domanda puoi rispondere solo analizzando ciò che ti appassiona. Ti piace approfondire un argomento oppure avere una visione d’insieme senza essere operativo? Oppure vuoi gestire persone o non assumerti troppe responsabilità di gruppo? Qui sono svariati i punti di analisi.

E poi c’è la domanda che racchiude al suo interno tutti gli stereotipi dell’Italia e che solo questa richiederebbe un’analisi socio culturale. Continuare come freelance e mantenere la “libertà” o provare un’esperienza da dipendente per avere “stabilità” ma sacrificare la mia libertà?

L’assunto “freelance=libertà” è un bias tanto quanto “dipendente=stabilità”, per un semplice fatto, che generalizzano le situazioni. E ci sarebbero davvero tanti casi a dimostrarlo.

Cos’è la libertà? Avere orari flessibili?

Cos’è la stabilità a lungo termine? Dipende da come vanno le cose in azienda e se questa permette un certo benessere. In molti casi non è così. Ci si confronta con colleghi e titolari insopportabili. Oppure con un team amministrativo che crea disuguaglianze. Ecc… dunque a un certo punto devi scegliere tra la tua sanità mentale e il contratto a tempo indeterminato.

In conclusione, come in ogni buona ricerca, bisogna analizzare il contesto, accettare i consigli, mettere tutto sulla bilancia dei propri valori, delle proprie potenzialità, colmare eventuali gap formativi, comprendere quali sono le migliori competenze che si possono offrire e dunque prendere delle decisioni concrete, a quel punto, solo focalizzandosi su di sé, in questo momento delicato, non sono più le persone esterne a scegliere per te, ma solo tu, che hai raggiunto una maggiore consapevolezza.

Passerà del tempo, prima di assumere questa consapevolezza, nel frattempo inizia a osservare il pezzi del puzzle e piano piano lo comporranno, non avere fretta e accetta di metterti in gioco e di sperimentare, qui e ora.

L’assunto “lungo termine” è solo una panacea, ma in realtà assume di volta in volta significati diversi, dunque, in natura non esiste.